Ieri pomeriggio, alla giornata conclusiva del 'Festival della Natura 2012: tra mito e realtà storica', nell'ambito del Convegno presso il Centro di Educazione Ambientale di Gorga "Ecologia della mente, economia delle risorse", il relatore Prof. Pasquale Persico ha ospitato nel suo intervento le testimonianze dirette di Angelo Avagliano (ideatore storico) e di Amedeo Trezza (interprete contemporaneo insieme ad Angelo) del progetto della Ciucciopolitana, presentato anche grazie all'ausilio di filmati, video e musica durante l'incontro.
L'intervento di Persico pone l'accento, fra l'altro, ancora una volta sul senso e la direzione di un sempre possibile progetto di sviluppo sostenibile del territorio cilentano, ricordando che "ai fini di una pianificazione territoriale sarebbe auspicabile una indagine sulle risorse potenziali e non (più) su quelle esistenti accontentandosi del semplice obiettivo della sussistenza".
Vi proponiamo qui sotto pertanto il testo integrale che articola e tematizza il nostro progetto:
Il germe della Ciucciopolitana si annida
nella progettualità partecipata che si iniziò a sperimentare a Pruno di Laurino
nell’ambito di un intervento di sistema integrato che riguardava l’omonima
valle.
L’Associazione
L.O.S.A.P. (LUDO-LABO OSSERVATORIO SOCIO AMBIENTALE PRUNO) in partenariato con Ente
Parco, nello specifico con il Prof. Pasquale Persico, allora redattore del
piano di sviluppo socio-economico del
territorio, ed in collaborazione con le istituzioni locali, fu animatrice e promotrice di una serie di interventi che riguardavano la
salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale ed
architettonico della Valle di Pruno.
Fu
quindi da quel momento, agli albori del nuovo millennio che si inizio a parlare
di ‘Valle degli asini’. Si pensò, a
sostegno di questa azione, di liberare nella valle un determinato numero di
asini e garantire loro una esistenza
contemporanea svincolata dagli stereotipi che accompagnano i nostri
amati ciucciarielli.
Questa scommessa artistico-concettuale partorita
dalla collaborazione tra l’economista illuminato, l’eclettico artista
contemporaneo Ugo Marano e gli “attori locali nuovi monaci del terzo
millennio”, voleva sperimentare che tipo di interesse ed inevitabile ricaduta
avesse avuto la forza di innescare una tale
provocazione “liberatoria”……
“ATTACCA
LU PATRONE ADDO VOLE/A LU CIUCCIO” fu la naturale evoluzione della vicenda e la genesi del ‘Progetto Ciucciopolitana’
che vedeva luce e voleva essere una occasione per coniugare la tradizione contadina
e pastorale con i temi della ruralità
contemporanea che già da tempo venivano portati avanti dall’associazione e
dalla pratica quotidiana di decrescita lenta e felice esperita in Tempa del
Fico.
La
Ciucciopolitana fu immaginata da Angelo
Avagliano come una infrastruttura fondamentale che servisse a mettere in rete e
connessione i nodi ed i frammenti della “Certosa esplosa” e ricaduti sul
territorio del Cilento.
Il
tutto inserito nella rivoluzionaria idea “Città del Parco” che era la stella
polare della ri-nascita di un territorio ricchissimo e che aveva il pregio di
“essere in ritardo”…
I ciucci, ingegneri
naturalistici della scuola fondamentale, dovevano diventare facilitatori e
mediatori di comunicazione all’interno di una dialettica di solidarietà tra le
situazioni di biodiversità antropologiche, naturalistiche e colturali presenti
e disseminate nel territorio del Parco del Cilento.
Un
viaggio lento che permettesse di incontrate lo spirito del posto, le acque
sonanti la cultura musicale popolare e le tante eccellenze alimentari
sopravvissute grazie alla lungimirante e caparbia r-esistenza dei contadini e
pastori la cui sapienza comportamentale rappresenta e aspira a rappresentare, un
baluardo alla deriva dei rapporti umani
che caratterizzano l’attuale momento storico.
Si
propone così una interazione con l’asino
alla pari, senza cioè considerarlo come uno strumento di lavoro su cui
montare per farci portare ma come un compagno di viaggio che può anche aiutarci
ad alleggerirci pesi ma che soprattutto ci regala e ci suggerisce un punto di vista di interpretazione e di
fruizione della realtà più umile e allo stesso tempo più integrata e
sostenibile, punto di vista che nella corsa al progresso abbiamo da tempo
smarrito.
Nello
specifico, il tratto distintivo che
anima il progetto della Ciucciopolitana consiste nel desiderio di generare e porre
in essere una infrastruttura sociale che consente pratiche e colture di sane
relazioni tra le persone piuttosto che non una sterile via di transito fine a
se stessa; è in questo senso che il progetto è rivolto ad un Cilento
‘interiore’, nella doppia accezione di ‘interno geografico’ (privilegiando un
punto di vista non consumistico e spesso soltanto balneare del territorio
salernitano) e di ‘interno intimo’, dove i percorsi in compagnia degli asini
sono percorsi dell’animo e della condivisione di valori semplici e di amicizia
tra le genti e le terre attraversate. Riscoprire le vecchie strade, tratte anche abbandonate,
attraverso il percorso con l’asino è
inoltre consente di manutenerle e
di reimpostare una fruizione del territorio a misura d’uomo, valorizzativa e
non consumistica, privilegiando il punto di vista lento del procedere a piedi a
passo d’asino e non in vetture e treni che spesso tagliano i territori
attraversandoli velocemente ovvero mortificandoli e non consentendo al
viaggiatore di viverli come essi meritano.
Il ‘Progetto Ciucciopolitana’
finalmente parte: il trasferimento di uno dei ciucci, Austino, da
Pruno a Vibonati è l’occasione per l’Inaugurazione simbolica e quanto prima
operativa della Prima ‘Tratta-Madre’ che nel novembre scorso per due lunghi
giorni di marcia nel Cilento ha visto attori (col patrocinio della Fondazione
Alario di Ascea), l’Associazione LOSAP presso la Tempa del Fico a Pruno di
Laurino di Angelo Avagliano (partenza), l’Associazione Terramadre di Caselle in
Pittari di Antonio Pellegrino (transito) e l’Ateneo Nomade Triangolare presso
Casale Il Sughero a Vibonati di Amedeo Trezza (arrivo).
Stato di fatto: ad oggi, sia
l’origine del Progetto, che nacque a Pruno di Laurino presso l’Ass. LOSAP, che
la nuova stazione terminale di Vibonati a Casale Il Sughero, che accoglie la
scommessa della Ciucciopolitana dando
man forte agli ideatori, stanno lavorando per consolidare la ‘Tratta-Madre’
Pruno-Vibonati in due direzioni:
1) Necessario infittimento e consolidamento lungo il
percorso compreso tra i due terminali;
2) Auspicato allungamento della ‘Tratta-Madre’ in
entrambi i sensi, cercando collaborazioni e forze nuove da impegnare in tal
senso.
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