In questo video osserviamo la pisatura dell'avena (trebbiatura) con i buoi o le vacche, addestrate al lavoro dei campi come una volta. Gli animali, girando nell'aia con una grossa pietra attaccata al centro macinano l'avena separando la paglia dal seme. Segue la ventuliata a mano sull'aia con forche e pale al fine di separare con l'aiuto del vento la paglia leggera portata via dal vento dai chicchi che, più pesanti, ricadono invece a terra. Infine col cernicchio (il setaccio) le donne, come al ritmo arcaico del tamburello, cernono l'avena ormai pronta per essere stipata e riposta per la prossima semina o per nutrire gli animali.
Durante la giornata di lavoro e di festa emerge chiaramente come i suoni e i balli tradizionali siano espressione culturalizzata mimico-simbolica di gesti e pratiche del lavoro contadino. Inoltre, stando al lavoro sull'aia ben presto si capisce che ancor prima dell'uomo e degli animali, il vento, la natura e la geomorfologia dei luoghi, siano i veri protagonisti del lavoro agricolo: senza vento la cernitura (ventuliatura) sarebbe stata impossibile. Per questo le aie (arie) erano costruite in posti ventosi, su sommità di tempe e tempitieddi, o su crinali, dai quali spesso si scorgono panorami bellissimi e quasi sempre la vetta del Sacro Monte (Gelbison), la cui veduta (a 360° gradi spaziando con gli occhi da lissù) segna i confini concettuali, percettivi e geografici dell'antico Cilento.
Nelle prossime settimane vi proporremo il video completo e montato di tutto l'evento seguendo le singole fasi, affiancando anche la nomenclatura specifica completa in dialetto. Nei prossimi mesi invece documenteremo altre pratiche agricole a trazione animale. Intanto buona pre-visione!
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