
Di seguito una nostra breve ma serrata recensione:
Coproduzione dal basso: questo
meccanismo rende evidente, agli occhi di un semiotico, il riposizionamento dei
ruoli classici di ‘autore’ e ‘lettore’. Diciamo meglio. Mette a nudo la
debolezza dell’autore, tutta la sua fragilità, la inconsistenza al giorno
d’oggi del suo potere contrattuale, della sua scarsa autorevolezza presso il
mondo drogato dell’editoria. Ma di quale autore stiamo parlando? Certo non
delle figure autoriali create ad hoc
dall’industria dell’editoria per fare soldi, così come accade nel mondo
dell’arte e in genere nei contesti di attività umanistiche. L’autore ‘vero’,
quello che nudo e crudo ha una idea, una istanza concettuale e artistica da
proporre, spesso è indipendente e di certo non molto assimilabile alle logiche
del consumo e del marketing e per
questo fatica a trovare il suo spazio. Non ce la fa proprio. E’ umiliato,
misconosciuto, denudato della sua autorialità creativa, della sua creatività
autoriale. Ma quando si è autore per se stessi, si scrive per se stessi, non si
è autore, non si pratica il linguaggio, essendo il linguaggio per eccellenza
pratica condivisa. Essendo appunto – il linguaggio – bene comune.