mercoledì 15 maggio 2013

Città e Altra Città alla II Biennale dello Spazio Pubblico



La BISP è una biennale organizzata dall'Istituto nazionale degli urbanisti (INU) che si tiene presso l'Università Roma Tre alla Facoltà di Architettura e in cui Acces_SOS e LAMAV (Laboratorio Management di Area Vasta) partecipano assieme con dei racconti ed esperienze in-disciplinate di professionisti impegnati nella pianificazione debole ovvero in azioni che accolgono modelli sperimentali di approccio, di ascolto delle realtà locali e di trasformazione dello spazio pubblico.
I contributi sono più di trenta e sono provenienti da professionisti/ricercatori/laureandi o altro sparsi per l'italia. Il laboratorio di Casale Il Sughero il 18 Maggio ne rappresenta uno. Di seguito la descrizione sintetica del nostro intervento e il nostro contributo al tema del ripensamento critico dello spazio pubblico declinato nei termini di una nuova urbanità rurale.



LEMMA DI RIFERIMENTO: Concerto per una sola persona

Questo lemma di riferimento ne intreccia altri due, la ‘resilienza degli spazi comuni’ e gli ‘incontri’: la metafora del sughero dice di un luogo per l’incontro, degli incontri, da cui si può partire per ridare identità e vita ai luoghi-spazi comuni rurali dimenticati (perché diventati incomuni) ovvero vie, terre, boschi, fontane, e offrire loro possibilità di resilienza attraverso continue risemantizzazioni, opportunità di senso.
Questo doppio livello di incontro, del nomade viaggiatore con il temporaneo/stanziale contadino contemporaneo e di entrambi ogni volta in maniera nuova col territorio, ripercorre la partitura sempre uguale e diversa di un sinfonia di scambi e scoperte, invenzioni e riscoperte dell’abitare: è l’inatteso ed eterno concerto in cui le identità si destrutturano e si danno in forme nuove.
L’essenziale è realizzare questo concerto anche per una sola persona per volta, lentamente, immaginando una ospitalità sfumata, attenta e discreta, a cui suggerire la valenza simbolica dei luoghi, del luogo di partenza o di arrivo (e di ripartenza). Donarsi ogni volta d’accapo al singolo, anche solo all’unico viaggiatore. Casale Il Sughero, come soglia concettuale tra la costa e i monti, tra il mare e le acque interne, tra i luoghi del consumo e quelli dimenticati, come luogo di nuova urbanità possibile: hic domus, rus et urbs. 

1 commento:

  1. La necessità del recupero si assume come pratica di rinnovamento dei paradigmi, il donarsi al singolo è alla base della riconversione relazionale, che si rinnova ad ogni incontro. Questo assunto, per me che sono artigiano, risulta indivisibile dalla mia applicazione, tanto che è ancora, nonostante le insidie del lavoro, la ragione della mia scelta, fatta 35 anni fa, ma certamente oggi con la chiarezza di una sfida più che una condivisione tacita. Cercare forme più riconoscibili e multiple, come il vostro progetto ci racconta, può certamente creare quel ponte auspicabile tra la scelta singola e l'andamento diffuso, disattento e a suo modo forzatamente precoce nel concepire misure e pratiche di vita. Un saluto affettuoso. Nino Borrelli

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